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La “presunta” previsione Maya anticipata dagli eventi che coinvolgono Istagram e Facebook, tutta questione di privacy.
Instagram l’applicazione per condividere e aggiungere filtri colorati alle foto ha anticipato la fine del mondo scatenando un dibattito acceso a causa delle modifiche ai termini di uso e condizioni e poi con la ritrattazione degli stessi.
Che cosa hanno combinato?
E’ possibile che una app da 715 milioni di euro (questo il prezzo pagato dal social network Facebook per l’acquisto della stessa) ha usato un linguaggio non chiaro che ha generato confusione e indignato tutta la community?
I fatti:
- vendita di Istagram a Facebook (ha battuto sul tempo Twitter)
- primo comunicato per la modifica delle condizioni alla privacy: le foto saranno utilizzate per scopi commerciali senza l’autorizzazione dei proprietari
- proteste a furor di popolo virtuale, internet si scatena e gli hashtag impazzano: #facebooksucks #instafraud
- Systrom (co-fondatore di Instagram) rettifica e attraverso un comunicato parla di linguaggio non chiaro: “cari utenti di Intragram state tranquilli le vostre foto non saranno mai vendute, usate o cedute a terzi, sono vostre”
Passo falso o semplice test di manovra commerciale?
La simpatica app ha avuto nell’ultimo anno un balzo di utenti da 200 mila a 100 milioni e pensare al business è parte di questo minestrone chiamato internet. Quelli che usano una connessione solo per chattare o per curiosare da un social all’altro e che pensano che tutto sia “free” sono degli ingenui.
Systrom ha fatto sapere che Instagram è un’applicazione gratuita, non saranno usati banners commerciali e non ha intenzione di usare pubblicità, ma deve “campare” e fare business.
Ogni volta che sei on line dal tuo pc comodamente seduto a casa tua, ogni volta che clicchi su “mi piace”, ogni volta che cerchi su google un paio di scarpe o l’ultimo oggetto tecnologico sei controllato e monitorato, facci caso alla successiva navigazione ti vengono riproposti i banner proprio di quella cosa che cercavi ieri.
Rassicurati questi dati vengono usati dai social, dai motori di ricerca solo per scopi commerciali, in modo da allineare i contenuti con i tuoi reali interessi.
Nel momento in cui ti siedi davanti al pc concedi per default la tua privacy e nessuno si è mai scandalizzato per questo. E’ vero che siamo in una nuova società che condivide tutto e che per la maggior parte è normale mettere online foto.
Qual è il vero motivo dietro questa anticipazione da fine del mondo? E cosa ci riserva il futuro?
Non ho la risposta a nessuna delle due domande: “chi vivrà vedrà”. Oppure chi è disposto ad accogliere ogni cambiamento come opportunità ha il vantaggio di rimanere in pista e di cadere in piedi.
Il detto arabo cita così: “fidati di Allah e lega il tuo cammello”. Se non vuoi che ti venga “rubato” qualcosa proteggilo.
Penso che questo sia un ennesimo monito all’uso che noi stessi facciamo della privacy. Il web è veloce e l’uomo? L’uomo è un essere con la clava in mano dentro un’astronave. La tecnologia si “evolve” più velocemente della razza umana, rimanere al passo richiede presenza, ampia visione e costante aggiornamento della realtà che ci circonda.
Che tu lo voglia o no venerdì 21 ci sarà la tanto attesa fine del mondo …. era ora. Che sarà mai tanta confusione sulle condizioni di privacy di una app da 715 milioni di euro?
Ti propongo due focus: focus sulla “fine del mondo” oppure focus sull’ “inizio di una nuova era”.
Se non sei pronto al cambiamento è ora che ti organizzi, se non te ne sei ancora accorto allora sei proprio un ingenuo. Ridimensiona le tue priorità, dai un occhio ai tuoi valori, investi in modo consapevole, affida il tuo futuro prima a te stesso e poi lasciati affiancare da mentori che sanno ispirarti e che sanno trasformare la tua risorsa presente in un sano ed onesto business futuro al servizio di molti.
Noi di web marketing aziendale abbiamo scelto di focalizzarci sull’inizio di una nuova era e questo è il nostro augurio anche per te.
E tu su quale focus hai deciso di portare attenzione? Lascia pure un commento per condividere la tua opinione.
Buon inizio
Agnese
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