prestito da 25 mila euro
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Prestiti alle imprese da 25 mila euro: pubblicati i moduli e le istruzione dell’Abi

L’emergenza Covid-19

Sono noti a tutti i decreti emessi nel mese di marzo che hanno disposto la sospensione di moltissime attività economiche, con grave danno per professionisti ed imprenditori.

Il Governo sta affrontando questa emergenza con diverse misure, nel tentativo di sostenere le famiglie ed il mondo produttivo.

La chiusura delle attività, bloccando le attività di vendita e di incasso, sta provocando una mancanza di liquidità, necessaria per mantenere in vita le aziende.

Il decreto legge 8 aprile 2020 n.23 (art.13 co.1 lett.m) ha previsto un finanziamento bancario fino a 25 mila euro a favore di imprenditori e professionisti, garantito al 100% dallo Stato.

Il decreto promette una procedura snella e veloce per l’erogazione del finanziamento.

 

Soggetti che possono richiedere il finanziamento

I finanziamenti possono essere concessi dalle banche a piccole e medie imprese (ditte individuali o società), lavoratori autonomi esercenti arti o professioni.

Condizioni

Il finanziamento è concesso per le attività che sono state danneggiate dall’emergenza Covid-19.

In realtà tutte le attività possono essere state danneggiate, sia quelle sospese che quelle consentite. Non c’è una discriminazione prestabilita tra le attività.

Sarà l’imprenditore o il professionista che dovrà autocertificare che l’attività è stata danneggiata dall’emergenza Covid-19.

 

Quale Finanziamento si può richiedere alla banca

Si può richiedere un nuovo finanziamento con Garanzia del Fondo Centrale di Garanzia PMI con copertura al 100% sia in garanzia diretta che in riassicurazione

Deve trattarsi di nuovo finanziamento, cioè aggiuntivo a quello esistente alla data del 8/4/2020.

Per questa misura non è ammesso un nuovo finanziamento in sostituzione di quello in essere. Diversamente costituirebbe un vantaggio solo per la banca perché accollerebbe allo Stato la garanzia di precedenti finanziamenti, trasferendo il rischio dalla banca allo Stato.

L’obiettivo infatti è quello di fornire all’imprenditore risorse fresche da poter utilizzare per la gestione aziendale.

Importo del finanziamento

La banca può concedere un finanziamento di importo non superiore al 25% dei ricavi.

Il controllo dei ricavi si effettua sull’ultimo bilancio o sull’ultima dichiarazione dei redditi presentata alla data della domanda di garanzia.

Pertanto, se la domanda verrà presentata in questi giorni si dovranno considerare i ricavi dell’anno 2018 poiché la dichiarazione per l’anno 2019 non è stata ancora presentata.

Per i soggetti costituiti dopo il 1° gennaio 2019 i ricavi verranno dichiarati mediante un’autocertificazione (ovviamente quelli del 2019).

L’importo del finanziamento non potrà superare 25 mila euro

In sintesi potrà richiedere 25 mila euro soltanto chi ha dichiarato ricavi per 100 mila euro.

I soggetti che si trovano nel regime forfettario e non superano i 65 mila euro di ricavi non potranno mai ottenere l’importo massimo di 25 mila euro.

Durata e Rimborso del finanziamento

La durata del finanziamento non deve essere superiore a 72 mesi (6 anni)

Una disposizione di buon senso, legata al particolare momento, prevede che il rimborso del finanziamento dovrà iniziare dopo 24 mesi dall’erogazione.

In sostanza, per i primi 2 anni l’impresa pagherà soltanto gli interessi.

Dal 3° anno si inizierà a restituire la quota capitale.

Caso di cessione o affitto di azienda con prosecuzione dell’attività

In questa ipotesi l’ammontare dei ricavi per il calcolo del finanziamento si desumerà dall’ultimo bilancio o ultima dichiarazione dei redditi del cedente o del locatore.

Costo del finanziamento

Il tasso di interesse applicato tiene conto solo della copertura dei costi di istruttoria e di gestione dell’operazione finanziaria.

Il meccanismo di calcolo è un po’ complesso ma fa riferimento ai tassi di interesse dei titoli di stato maggiorato di uno spread dello 0,20%.

Dalle prime simulazioni, il tasso non dovrebbe essere superiore all’1,5%.

Procedura

  • La norma delinea una procedura snella e rapida, almeno nelle intenzioni.
  • L’intervento del Fondo centrale di garanzia è concesso automaticamente, gratuitamente e senza valutazione.
  • La banca deve erogare il finanziamento verificando solo il possesso formale dei requisiti.
  • La banca eroga il finanziamento senza attendere l’esito definitivo dell’istruttoria.
  • Questo lascerebbe supporre che la banca sia velocissima per verificare i requisiti e per erogare il finanziamento richiesto.
  • Le cose in realtà sono un po’ diverse.

Le banche devono svolgere in ogni caso un’istruttoria e verificare i requisiti, come ogni pratica di finanziamento. L’unica differenza è che in questo caso non deve procedere alla valutazione, mentre deve procedere alla verifica presso la Centrale Rischi della Banca d’Italia.

In altre parole, la banca assume comunque un rischio per la gestione della pratica.

Nel caso di mancato pagamento del cliente, la banca richiederà l’intervento dello Stato, escutendo la garanzia. A quel punto il Fondo Centrale di Garanzia prima di pagare richiederà di esaminare i documenti del finanziamento e se la pratica non è stata eseguita correttamente, non procederà al pagamento quale garante.

Le informazioni sul sito della Banca

L’Associazione Bancaria Italiana ha suggerito alle banche di pubblicare sul proprio sito:

  • l’indirizzo di posta elettronica certificato al quale l’impresa dovrà inviare la domanda;
  • Il modello di domanda per chiedere il finanziamento.

La Banca potrebbe attivare anche una procedura per la compilazione online della domanda.

Cosa trasmettere

L’impresa richiedente il prestito dovrà compilare e sottoscrivere:

  1. La domanda di finanziamento su modulo della banca
  2. Il modulo di domanda per chiedere la garanzia al Fondo (l’allegato 4-bis)
  3. Documento di riconoscimento

Alcune banche, però, in sede di istruttoria, stanno richiedendo anche altri documenti, come copia della dichiarazione dei redditi o del bilancio, documenti che in realtà dovrebbero già avere nei propri archivi.

Alcune richiedono anche una situazione aggiornata sia al 31/12 che alla data di richiesta del finanziamento.

Compilazione dell’allegato 4-bis

Con questo modulo si richiede la garanzia al Fondo.

Da prestare particolare attenzione ai seguenti punti.

Dichiarazioni

Sono 18 le dichiarazioni che bisogna sottoscrivere.

Quelle più importanti riguardano:

  • l’attestazione di non superare i parametri dimensionali (ad esempio: meno di 10 occupati ed un fatturato o un totale di bilancio non superiore a 2 milioni di euro, per le microimprese)
  • di non essere destinatario di provvedimenti giudiziari di esclusione dalle agevolazioni
  • di non essere stato escluso da una procedura d’appalto per motivi di criminalità o antimafia
  • l’impegno a consentire controlli ed accertamenti presso la sede
  • di aver già beneficiato di altri eventuali aiuti dovuti all’emergenza Covid-19

Scopo del finanziamento

Al punto 13 della scheda 1 (2/3) deve essere indicato per quale scopo viene richiesto il finanziamento.

Si potrà indicare ad esempio: acquisto scorte, fido a breve per anticipo fattura, per liquidità.

Inserimento della pratica sul Portale del Fondo di Garanzia

Una volta acquisiti i documenti la banca potrà inserire la pratica sul portale del fondo di garanzia.

L’Abi afferma che la Banca può erogare il finanziamento senza attendere l’ammissione della pratica da parte del Fondo di garanzia.

L’impresa potrà accedere al portale per verificare lo stato della pratica.

Aggiornamenti utili 25 aprile

Centrale Rischi della Banca d’Italia

Ognuno conosce la propria situazione. Poiché le banche faranno questo controllo sarebbe opportuno, prima di richiedere il finanziamento, presentare un’interrogazione alla Centrale Rischi (a breve farò un post su come accedere facilmente) per avere un report sulla propria posizione, gratuitamente.

Attività iniziate nel 2019

Anche chi ha iniziato l’attività nel 2019 potrà presentare la richiesta di finanziamento.

Ultima Dichiarazione fiscale presentata

Sappiamo tutti che il limite massimo del finanziamento è il 25% dei ricavi dell’ultima dichiarazione fiscale presentata (o ultimo bilancio depositato per le società).
Ad oggi l’ultima dichiarazione è quella relativa all’anno 2018.
Se l’anno 2019 è andato meglio del 2018, con ricavi superiori, si potrà presentare subito la dichiarazione iva, così da utilizzare questa dichiarazione per l’importo di riferimento.
I soggetti in regime forfettario dovranno presentare la dichiarazione dei redditi per il 2019 se vorranno considerare i ricavi 2019.
Se invece preferiamo attendere e presentare la richiesta di finanziamento dopo la presentazione della dichiarazione per l’anno 2019 dobbiamo verificare l’ammontare dei ricavi 2019 rispetto a quello del 2018: se inferiore, sarà più basso il finanziamento che si potrà richiedere.

Imprese senza conto corrente bancario

E’ quasi impossibile che un’impresa non abbia un conto corrente bancario: può avere però un conto postale. In questo caso a chi presentare la domanda di finanziamento?
Per le microimprese non è necessario avere il conto corrente presso la banca dove verrà richiesto il finanziamento.
E’ sufficiente inserire il proprio Iban (questo è obbligatorio ovviamente) anche di un’altra banca o dell’ufficio postale.

Pignoramenti bancari

E’ importantissimo avere sotto controllo le cartelle esattoriali.
L’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha iniziato ormai ad effettuare pignoramenti dei conti bancari. E ha già annunziato che da giugno c’è una mole enorme di atti che verranno notificati (avvisi, cartelle e pignoramenti).
Sarebbe una bella beffa se il finanziamento di 25 mila euro venisse poi pignorato per cartelle non pagate. Consiglio: controllate la posizione debitoria (si può fare agevolmente online, farò un post a breve) e sistemarla (ad esempio con un rateizzo).

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7,4 lettura minimaPubblicato il: Aprile 22nd, 2020Ultimo aggiornamento: Ottobre 27th, 2021Categorie: Opportunità dal web, EcommerceTag:

About the Author: Gennaro Di Martino

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Dottore commercialista, revisore legale, curatore fallimentare, esperto di controllo di gestione